L’erogazione degli alimenti senza glutine
Negli anni ’80 in Italia è nata l’erogazione gratuita degli alimenti sostitutivi per consentire a tutti i pazienti celiaci pari accesso alla terapia, già allora costosa a causa dei costi di produzione e sviluppo più elevati rispetto gli analoghi convenzionali.
I tetti di spesa per l’acquisto dei prodotti senza glutine, attraverso l’uso di buoni erogati dal Servizio Sanitario Nazionale (SSN), sono strettamente correlati ai Livelli di Assunzione di Riferimento di Nutrienti ed energia (LARN) aggiornati nel 2014. L’ammontare, oggi in euro, allora in lire, venne infatti calcolato nel 2001, anno di pubblicazione del cosiddetto “Decreto Veronesi” (D.M. 8 giugno 2001, Assistenza sanitaria integrativa relativa ai prodotti destinati ad una alimentazione particolare), e poi, successivamente, nel 2018 (D.M. 10 agosto 2018 Limiti massimi di spesa per l’erogazione dei prodotti senza glutine, di cui all’articolo 4, commi 1 e 2, della legge 4 luglio 2005, n. 123, recante: «Norme per la protezione dei soggetti malati di celiachia») partendo dal prezzo medio di alcuni prodotti sostitutivi di base (pane, pasta, mix di farine) e dal fabbisogno calorico giornaliero riconducibile ai prodotti sostitutivi, considerato pari in media al 35% del totale.
In sintesi, come è costruito il tetto di spesa?
A cosa serve?
I tetti di spesa mensili sono diversi per fasce d’età e per sesso, proprio perché, in media, una donna ha un fabbisogno calorico giornaliero minore di un uomo e un bambino minore di un adulto. Bisogna inoltre considerare che i valori mensili così calcolati sono tutti incrementati del 30% per tener conto di particolari esigenze nutrizionali, come l’acquisto di prodotti più costosi o fabbisogni calorici maggiori per attività fisica o lavorativa intense.
I buoni per l’acquisto di alimenti possono essere spesi nelle farmacie, nei negozi specializzati e, in diverse regioni, anche nei supermercati convenzionati. I prodotti acquistabili attraverso questo sistema sono pubblicati in una apposita lista: il Registro Nazionale degli Alimenti senza glutine (RNA).
Tetti di spesa e RNA sono stati recentemente (2018) oggetto di una importante revisione. In quell’occasione, abbiamo realizzato alcuni approfondimenti che spiegano nel dettaglio i principi che hanno guidato il tavolo di lavoro cui era seduta anche AIC, quali gli interventi e gli obiettivi perseguiti, i risultati ottenuti da AIC e quello che resta ancora da fare. Puoi leggere questi approfondimenti qui.
TETTI DI SPESA MENSILI PER L’ACQUISTO DI ALIMENTI EROGABILI AL CELIACO DAL SSN | ||
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Maschi | Femmine | Fasce d'età |
56€ | 6 mesi – 5 anni | |
70€ | 6 – 9 anni | |
100€ | 90€ | 10 – 13 anni |
124€ | 99€ | 14 – 17 anni |
110€ | 90€ | 18 – 59 anni |
89€ | 75€ | >= 60 anni |
Le forme di assistenza in Europa
L’erogazione gratuita degli alimenti senza glutine resta una “eccellenza” tra le forme di assistenza del panorama internazionale: in Europa ci sono paesi che non prevedono alcun sostegno alla terapia (Spagna, Irlanda e Austria), altri che garantiscono pochi alimenti essenziali (10Kg/mese di farina in Croazia, 5kg/mese di farina in Serbia), altri ancora riconoscono un sostegno economico (46€ in Francia, 38€ in Belgio, più elevato in Danimarca e Norvegia) oppure consentono di detrarre dalle imposte parte dei costi sostenuti (ad esempio Russia, Germania, Olanda e Portogallo) oppure prevedono il pagamento di un ticket per la terapia dei celiaci (UK).