L’importanza del protocollo di diagnosi e follow up
AIC, supportata dal suo Comitato Scientifico, ha avuto un ruolo di primo piano già nella messa a punto della precedente versione delle Linee Guida per la Diagnosi ed il Follow-up della Celiachia pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale in data 7 Febbraio 2008. L’applicazione di questo documento in tutti i centri per la diagnosi di celiachia sparsi sul territorio nazionale ha contribuito in modo determinante a migliorare la specificità della diagnosi di celiachia, riducendo il fenomeno purtroppo assai diffuso delle diagnosi sbagliate.
Inoltre le Linee Guida hanno contribuito ad affermare definitivamente il concetto che il celiaco, una volta diagnosticato, si deve sottoporre a periodici controlli per verificare la corretta adesione alla dieta senza glutine, la possibile comparsa di patologie autoimmuni associate e di alterazioni metaboliche ed aumento ponderale, nonché per la diagnosi precoce delle complicanze della celiachia (celiachia refrattaria, digiunoileite ulcerativa, sprue collagenosica, linfoma intestinale, adenocarcinoma dell’intestino tenue) che, seppur rare, presentano una prognosi altamente sfavorevole.
Alla luce della definizione di nuove forme cliniche di celiachia e delle nuove raccomandazione dell’ESPGHAN per la diagnosi in età pediatrica, il Board AIC ha ritenuto opportuno sottoporre al Ministero della Salute una proposta di revisione delle Linee Guida del 2008. La proposta è stata accettata del Ministero che ha nominato un Gruppo di Lavoro apposito e ha prodotto le nuove Linee Guida.
Il Protocollo Ministeriale (pubblicato nel 2015) include le raccomandazioni dell’ESPGHAN (Società Europea di Gastroenterologia, Epatologia e Nutrizione Pediatrica) del 2012 relative alla diagnosi e al follow up nel bambino e nell’adolescente. Tali raccomandazioni ESPGHAN sono state successivamente aggiornate come riportato nella pagina dedicata alla diagnosi.