In commercio si trovano sempre più diffusamente integratori che contengono enzimi in grado di degradare la gliadina. Nelle etichette essi sono consigliati per facilitare la digestione ma anche per ridurre effetti indesiderati dell’assunzione involontaria di glutine. Sono attendibili? Se ne consiglia l’uso ai pazienti affetti da celiachia, ad esempio per tamponare l’ingestione involontaria di glutine o eventuali contaminazioni?
Citando le etichette generalmente riportate in questo tipo di prodotti, gli integratori in commercio solitamente riportano diciture quali:
- indicato per persone con sensibilità al glutine non celiaca a dieta gluten-free
- indicato per persone a dieta gluten free e a dieta FODMAP che possono assumere in modo involontario il glutine
- indicato per chiunque voglia un supporto per la “digestione” del glutine.
Gli esperti del Board Scientifico AIC ci confermano che si tratta quindi di integratori che non riportano l’indicazione di destinazione per pazienti affetti da celiachia e, come tali, non devono essere considerati utili o indispensabili alle persone con celiachia.
Per tutti i celiaci, AIC ribadisce che la stretta osservanza alla dieta rigorosamente priva di glutine è, al momento, l’unica terapia valida.
Per quanto riguarda la gestione delle contaminazioni, si rimanda alla pagina del sito AIC