Prosegue l’azione di AIC verso una migliore regolamentazione del food, e non solo, a tutela dei celiaci.
Sono state depositate presso la Commissione Europea due interrogazioni su Materiali e Oggetti a Contatto con gli Alimenti (MOCA) ed etichettatura degli alimenti, da parte degli Europarlamentari italiani Marco Campomenosi (ID) e Matteo Gazzini (ID), che da tempo seguono al fianco di AIC i temi legati alla celiachia.
Sui MOCA (Materiali e Oggetti a Contatto con gli Alimenti) ricordiamo la recente indagine AIC che ha evidenziato i potenziali rischi per i celiaci rispetto all’evoluzione del mercato del packaging per alimenti e della stoviglieria monouso, con la crescita di componenti di derivazione vegetale che, se contenenti glutine, possono trasferirlo agli alimenti.
Intento di AIC è portare l’attenzione del legislatore europeo su un potenziale pericolo (ad oggi non sono stati reperiti sul mercato europeo MOCA contenenti glutine dove il cereale non sia dichiarato in etichetta, quindi che presentino un rischio reale per i celiaci) per il consumatore-paziente celiaco, introducendo per tempo opportune norme a tutela.
Sulla etichettatura degli alimenti, prosegue l’azione di sensibilizzazione di AIC verso una regolamentazione del cosiddetto PAL, Precautionary Allergen Labelling. Dal rimando a successiva normativa contenuto nel Regolamento 1169 del 2011, AIC sensibilizza le istituzioni a disciplinare la dicitura “Può contenere…”, a tutt’oggi non normata e sprovvista di specifiche condizioni di utilizzo. La richiesta di chiarimenti presentata dagli Europarlamentari impegna la Commissione Europea a dare un riscontro e, auspichiamo, a fare passi avanti in materia, come da anni richiede AIC.
Cliccando sui link di seguito è possibile leggere il testo dei due interpelli cui AIC ha contribuito fornendo informazioni e dettagli tecnici ai due Europarlamentari, che ringraziamo per l’attenzione riservata alla nostra causa:
- Contaminazione da glutine dagli imballaggi a contatto con gli alimenti derivati da sostanze vegetali
- Rischi connessi alla mancanza di regolamentazione della Precautionary allergen labelling nell’informazione al consumatore sugli alimenti
