Per chi soffre di celiachia è necessario sostituire gli alimenti che tradizionalmente contengono glutine con altri che abbiano ridotto o più usualmente sostituito il glutine con altri cereali e ingredienti. Questi alimenti “sostitutivi” (come il pane, la pasta, i biscotti, ecc.), sono più costosi di quelli tradizionali e i celiaci sperimentano in tutto il mondo, non solo in Italia, difficoltà riguardo alla loro accessibilità. Sono alimenti fondamentali nella dieta delle persone, in particolare nel mondo occidentale dove soprattutto la pasta e il pane, insieme ad altri prodotti da forno, come biscotti e focacce, costituiscono la base quotidiana della nostra tradizione alimentare. In Italia, caso di eccellenza in Europa e nel mondo, lo Stato prevede una forma di assistenza che consiste nel fornire al celiaco dei buoni mensili con cui acquistare gli alimenti sostitutivi in regime di gratuità presso farmacie ed altri punti vendita convenzionati.
ATTENZIONE! Non tutti gli alimenti sostitutivi sono erogabili
Questi prodotti devono riportare obbligatoriamente l’indicazione “senza glutine, specificamente formulato per celiaci/per persone intolleranti al glutine”.
Si trovano anche prodotti che riportano questa dicitura e non sono inseriti nel Registro, ma sono ugualmente idonei al consumo da parte del celiaco.
Anche il logo del Ministero della Salute che identifica il prodotto erogabile non è obbligatorio e non tutti gli alimenti erogabili lo riportano.
Un’altra dicitura ammessa per legge sugli alimenti per celiaci è “adatto ai celiaci/alle persone intolleranti al glutine”. Questa dicitura non è obbligatoria e può essere apposta su tutti gli alimenti che riportano anche la dicitura “senza glutine”. Si può quindi trovare non solo sugli alimenti sostitutivi, ma anche su quelli “per tutti”, come salumi o salse o caramelle.
Trovi qui la versione più aggiornata del Registro Nazionale degli Alimenti senza glutine (RNA)