La fibra alimentare può avere diverse origini botaniche: la più diffusa è l’inulina o fibra di cicoria, seguita da fibre e pectati di mela, di agrumi e anche di frumento.
Per la produzione di alimenti senza glutine, la fibra di frumento non è da scartarsi a priori perché nella maggior parte dei casi è ricavata dal fusto della pianta, non dal chicco, e pertanto non ha nulla a che vedere con il glutine. Può però essere ricavata anche dalla crusca di frumento, cioè dal tegumento che riveste il chicco di grano. In tal caso il suo contenuto in glutine va valutato adeguatamente.
Pertanto, prodotti alimentari contenenti fibra di frumento tra gli ingredienti, ma con dicitura “senza glutine” in etichetta, possono essere consumati dalla persona celiaca.