In merito all’uso del claim precauzionale “può contenere tracce di glutine/frumento” su alimenti sostanzialmente non trasformati, come ad esempio frutta secca, semi, cereali in grani o legumi secchi, AIC ritiene che l’ispezione visiva e l’eliminazione di eventuali grani estranei, garantiscono ampiamente il celiaco.
Durante la produzione ed il confezionamento di questo genere di prodotti, infatti, è possibile, anche se rara, la contaminazione con grani di cereali contenenti glutine, come ad esempio chicchi di orzo.
Questo fatto non deve destare reale preoccupazione nel celiaco in quanto è sufficiente verificare l’assenza di corpi estranei (quindi semi o grani differenti rispetto al cereale/legume/seme che si intende utilizzare). Trattandosi di semi/grani interi, non è possibile una contaminazione diretta da glutine del cereale/legume/seme (il glutine si trova nella parte più interna del chicco di cereale) e dato che la loro tossicità si esplicherebbe solamente nel momento in cui venissero ingeriti, vanno semplicemente eliminati. Ricordiamo, invece, che nel caso di mix di cereali permessi, mix di cereali permessi e legumi, mix di legumi, mix di semi, la vagliatura visiva risulta più complessa, dunque trattandosi di prodotti considerati “a rischio”, si suggerisce di verificare il claim “senza glutine” in etichetta prima del consumo.
Nel caso in cui invece questa dicitura la si trovasse su etichette di prodotti “permessi” ma trasformati (legumi in scatola, passata di pomodoro, yogurt naturale, caffè, ecc…) il consiglio è quello di non consumare il prodotto e di segnalarlo ad AIC.
È comunque utile segnalare sempre, qualsiasi sia il prodotto “permesso” riportante diciture quali “può contenere tracce di glutine/frumento”, ad AIC (segreteria.alimenti@celiachia.it) nome del prodotto, marca, e lotto di produzione in modo da permetterci di contattare e sensibilizzare l’azienda sul tema.