L’alcol è una sostanza estranea all’organismo, non utile e non essenziale, con un alto potere calorico, oltre ad essere tossico e potenzialmente cancerogeno. Agisce sulle funzioni psichiche e può creare dipendenza e portare squilibri nutritivi. Come riportato sul sito dell’Istituto Superiore di Sanità, l’Organizzazione Mondiale della Salute non suggerisce quantitativi “sicuri” di consumo perché le prove dimostrano che la situazione ideale per la salute è non consumare affatto alcol. Qualsiasi consumo di alcol è associato a un rischio, come il rischio di dipendenza da alcol, cancro al seno (una relazione lineare nelle donne) o scontri stradali, prima causa di morte tra i giovani in tutto il mondo.
Per quanto riguarda l’eventuale contenuto di glutine nelle bevande alcoliche, è necessario distinguere fra le diverse tipologie di queste bevande.
Vino e spumante
Il vino, in tutte le tipologie (bianco, rosso, rosé, fermo, frizzante, ecc.), e lo spumante, anche se addizionati di solfiti, sono considerati sempre permessi per il consumatore celiaco.
Alcool etilico, distillati, whisky, vodka e gin
L’alcol etilico, chiamato anche alcol alimentare e, per antonomasia, semplicemente alcol, è ottenuto mediante distillazione, previa fermentazione alcolica di alcune materie prime, quali: melasse, vinacce, mosti e cereali. Non contiene glutine ed è ritenuto sempre permesso.
Analogamente, tutti gli altri distillati o acquaviti (sempre ottenute tramite distillazione), come: assenzio, brandy, cachaça, calvados, cognac, gin, grappa, rum, tequila, vodka, whisky, ecc. sono ritenuti sempre permessi. I risultati di studi promossi dall’EFSA (l’Autorità Europea per la Sicurezza degli Alimenti) finalizzati alla ricerca dell’eventuale presenza di tracce di glutine nei distillati da cereali vietati hanno, infatti, confermato l’assenza di glutine nei distillati. Il processo produttivo tramite distillazione è tale per cui il prodotto finito non può contenere glutine né esserne contaminato.
A partire dall’alcool etilico è possibile preparare bevande liquorose che derivano da miscugli di alcool con estratti o essenze di piante aromatiche (amari, digestivi, liquori dolci e secchi), così come è possibile aggiungere altre sostanze (come aromi, coloranti o altri additivi) ai distillati o alle acquaviti. In tutti questi casi, in assenza di specifica indicazione del produttore in etichetta, la bevanda è ritenuta precauzionalmente “a rischio” perché tali ingredienti ulteriori potrebbero comportare l’aggiunta di glutine.
Quindi, facendo un esempio: la vodka è una bevanda ritenuta “permessa”, ma la vodka “alla pesca”, potendo contenere altri ingredienti non noti a priori e che potrebbero apportare contaminazioni accidentali impreviste, è considerata “a rischio”.
Liquori e amari
I liquori sono ottenuti con trasformazione a freddo (macerazione, infusione, ecc.) partendo dall’alcol etilico o da altri liquidi alcolici, mescolati con sciroppo di zucchero ed altri ingredienti, come aromatizzanti, chiarificanti, coloranti, ecc. Al momento, quindi, la categoria dei liquori viene classificata precauzionalmente come “a rischio” sulla base del fatto che si tratta di bevande trasformate, dove, oltre all’alcol, possono essere presenti diversi ingredienti, che potrebbero comportare l’involontaria aggiunta, per contaminazione accidentale, di glutine. Pertanto, si suggerisce il consumo per quei liquori riportanti la dicitura “senza glutine” in etichetta o che sono prodotti artigianalmente in casa e di cui pertanto si possono controllare il processo produttivo e gli ingredienti utilizzati.
Birra
In commercio sono disponibili birre adatte ai celiaci di due tipologie:
- ottenute dalla fermentazione di cereali “permessi” (cereali naturalmente senza glutine come riso o sorgo). La filiera produttiva potrebbe presentare rischi di contaminazione accidentale se non si seguono opportune precauzioni. Si suggerisce, quindi, il consumo di quelle birre che riportano la dicitura “senza glutine” in etichetta.
- derivanti da malto d’orzo e/o frumento e specificamente formulate per celiaci e garantite “senza glutine”.
Attenzione, tutte le altre birre tradizionali, da orzo o frumento, che non riportano il claim “senza glutine” sono sconsigliate ai celiaci.
Per approfondimenti rimandiamo alla FAQ dedicata “Birra e bevande a base di orzo o frumento, dichiarate “senza glutine”, sono sicure per i celiaci?”
Le presenti indicazioni AIC sulle bevande alcoliche riprendono quanto indicato anche dalla Federazione Europea delle Associazioni Celiachia (punto “Drinks”).
Disclaimer:
Se tu o un tuo famigliare avete un problema di dipendenza da alcol, potete rivolgervi ad apposite strutture sanitarie pubbliche o Associazioni private. Per maggiori informazioni, clicca qui.