Da tempo, sono disponibili sul mercato birre da malto d’orzo e/o frumento e sono reperibili presso esercizi della ristorazione bevande a base d’orzo, garantite “senza glutine”.
Sul documento Le “contaminazioni” nella dieta senza glutine, frutto della collaborazione del Board del Comitato Scientifico AIC con lo staff tecnico dell’Associazione, è riportato che:
[…]
per i prodotti appositamente formulati per celiaci a base di uno o più ingredienti ricavati da frumento, segale, orzo, o da loro varietà incrociate, lavorati chimicamente o fisicamente per ridurre il loro contenuto di glutine al di sotto dei 20 mg/kg (es. caffè d’orzo, birra da malto d’orzo “senza glutine”), etichettati “senza glutine”, si suggerisce un consumo moderato/saltuario, considerando che contengono un residuo fisso di glutine (a differenza dei prodotti da materie prime senza glutine, dove il limite dei 20 ppm è inserito per regolare eventuali contaminazioni accidentali, saltuarie e non continuative). Fanno esclusione i prodotti a base di amido di frumento che, pur derivando dal frumento, è sottoposto ad un processo di raffinamento tale che non presenta praticamente residuo di glutine.
Una ulteriore rassicurazione sulla sicurezza delle birre da malto d’orzo etichettate “senza glutine” è venuta da uno studio*, finanziato da AIC e svolto dal prestigioso Istituto Superiore di Sanità, che ha dimostrato che queste birre non innescano un effetto infiammatorio nei modelli cellulari in vitro.
Sull’amido di frumento si invita anche a prendere visione dell’articolo apparso su CN 2/2024 a cura del Dottor Mauro Rossi del CNR.
Attenzione! Con l’indicazione moderato/saltuario si intende un consumo il più possibile ridotto, in base alla scelta informata del paziente/consumatore. Non è possibile dare indicazioni più specifiche, che dipendono ovviamente da svariati fattori quali età, sesso, peso, e consumi abituali del paziente; tuttavia, il Board del Comitato Scientifico AIC si sente almeno di escludere un consumo giornaliero e comunque abituale o periodico.
I prodotti, come le birre senza glutine, che contengono malto d’orzo (o di frumento), anche se idrolizzato, o amido di frumento, anche se senza glutine, devono riportare in etichetta in maniera evidente il cereale di origine (orzo, frumento o grano). Pertanto è sempre possibile, per il consumatore, operare una scelta informata.
* Gluten-free beer from barley malt and wheat: an In vitro study for potential toxicity, Olimpia Vincentini, Valentina Prota, Francesca De Battistis, Susanna Neuhold and Marco Silano, AOECS Scientific Book 2023, pag. 18
Disclaimer:
Come riportato sul sito dell’Istituto Superiore di Sanità, l’Organizzazione Mondiale della Salute non suggerisce quantitativi “sicuri” di consumo di alcol, perché le prove dimostrano che la situazione ideale per la salute è non consumare affatto alcol. Qualsiasi consumo di alcol è associato a un rischio, come il rischio di dipendenza da alcol, cancro al seno (una relazione lineare nelle donne) o scontri stradali, prima causa di morte tra i giovani in tutto il mondo.
Se tu o un tuo famigliare avete un problema di dipendenza da alcol, potete rivolgervi ad apposite strutture sanitarie pubbliche o Associazioni private. Per maggiori informazioni, clicca qui.