Associazione Italiana Celiachia (AIC) “Le Regioni italiane seguano l’esempio della Puglia: risparmiati in un anno 1 milione di euro grazie ai buoni digitali”
Il nuovo sistema non solo garantisce un controllo della spesa trasparente e in tempo reale ma facilitando la circolarità del buono nei diversi canali distributivi offre al paziente la possibilità di decidere dove e quanto spendere
Bari, 22 novembre 2018 – Risparmiare e migliorare la qualità di vita dei pazienti si può e la soluzione passa attraverso la sostituzione del buono cartaceo con quello digitale per l’acquisto dei prodotti privi di glutine. Una strada già percorsa dalla Regione Puglia che in un anno grazie al passaggio ai buoni digitali ha realizzato un risparmio di ben 1 milione di euro. Un modello virtuoso che se venisse applicato anche in tutte le Regioni produrrebbe vantaggi non solo per le casse del Servizio Sanitario Nazionale ma anche per i cittadini celiaci, semplificando l’accesso alla terapia senza glutine.
A fare il punto su questo innovativo progetto sono stati Michele Calabrese, Presidente AIC Puglia e Giovanni Gorgoni, Direttore Generale dell’Agenzia Regionale Strategica per la Salute e il Sociale, in occasione di un incontro svoltosi a Bari.
Il nuovo sistema non solo garantisce un controllo della spesa capillare e trasparente, ma facilitando la circolarità del buono nei diversi canali distributivi, permette di semplificare in maniera significativa le procedure di rendicontazione da parte delle farmacie, delle para farmacie e degli esercizi convenzionati. Offre quindi al paziente la possibilità di decidere dove e quanto spendere svincolandolo da un obbligo di spesa per un importo pari al valore del buono cartaceo al quale è attualmente costretto.
Per questo AIC rinnova il suo invito alle Regioni italiane affinché venga scelta la strada più vantaggiosa per il SSN e per i pazienti sulla scorta di quanto realizzato nella Regione Puglia dal 1 luglio del 2017.
“Da tempo la nostra Associazione è impegnata a chiedere che la digitalizzazione e la circolarità dei buoni, spendibili in tutti i canali distributivi a prescindere dalla propria residenza, sia estesa a tutte le Regioni italiane. Questo anche nell’ottica di una rendicontazione trasparente e automatica. E il risparmio attuato in Puglia calcolato in un milione di euro in un anno, ci conferma come la strada della digitalizzazione sia il modello organizzativo più virtuoso per continuare a garantire una terapia sostenibile nel presente e, soprattutto, nel futuro, quando i celiaci ancora inconsapevoli saranno diagnosticati. Non solo grazie ai dati pugliesi stimiamo un risparmio a livello nazionale di circa 20 milioni di euro/anno in tutta Italia. Tutto questo migliorando e modernizzando contemporaneamente la qualità della vita dei celiaci”. Il presidente Aic, Giuseppe Di Fabio“Siamo molto soddisfatti dei risultati di questo progetto che ha fatto fare un salto di qualità al nostro Servizio Sanitario Regionale ponendoci all’avanguardia sul piano nazionale – dichiara Gorgoni – In Puglia dall’avvio della sperimentazione sono stati risparmiati dai 70mila ai 100mila euro al mese, garantendo lo stesso livello di assistenza agli oltre 12mila pazienti celiaci assistiti, che oggi possono acquistare i prodotti privi di glutine muniti di sola tessera sanitaria e di un PIN, senza più doversi recare all’ASL di riferimento per ritirare i buoni cartacei”.
“Una performance che ci rende orgogliosi e frutto di un lungo lavoro in sinergia con la Regione Puglia a cambiare in meglio è stata anche la qualità della vita del paziente. La dematerializzazione facilita infatti la circolarità del buono nei diversi canali distributivi, consentendo al paziente, da un lato di scegliere anche in base al prezzo di vendita più vantaggioso, e dall’altro di suddividere la spesa secondo le proprie esigenze, senza dover spendere l’intero importo in un’unica soluzione come avviene ancora in molte Regioni in cui il buono è cartaceo. Il ritorno di parte delle risorse economiche risparmiate premetterebbe inoltre di “dare ossigeno” al territorio: si potrebbero infatti potenziare gli ambulatori presenti nei Centri di riferimento per la celiachia migliorando anche il numero di diagnosi di una malattia ancora sottostimata” Michele Calabrese, Presidente AIC Puglia
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